“Al fianco di Michele”: Piemontese difende il governatore dopo le minacce per la rottura con Israele

La decisione di Michele Emiliano di sospendere ogni rapporto istituzionale e commerciale tra la Regione Puglia e il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu ha generato reazioni forti e, purtroppo, anche minacce. A prendere posizione nelle ultime ore è stato il vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, che con un messaggio affidato ai social ha voluto manifestare pieno sostegno al presidente pugliese.
“La libertà di una personalità politica non si lascerà intimidire”, scrive Piemontese, che ha parlato di una presa di posizione netta e coraggiosa da parte di Emiliano. “La forza di un uomo delle istituzioni – aggiunge – non si piegherà davanti alle minacce ricevute in seguito alla decisione di sospendere ogni rapporto con Israele”.
Un gesto politico che fa discutereLa scelta di Emiliano è arrivata nei giorni scorsi ed è stata motivata con la necessità, secondo il presidente, di dissociarsi dalle azioni del governo Netanyahu in Medio Oriente, in particolare nella gestione della guerra in corso a Gaza. Una scelta che ha subito acceso il dibattito, ricevendo consensi, critiche e, a quanto pare, anche reazioni intimidatorie.
“Il sorriso e la generosità di Emiliano non si spegneranno”, ha assicurato Piemontese nel suo post, che richiama non solo alla fermezza istituzionale ma anche a una dimensione più personale del governatore pugliese. “L’amicizia e la solidarietà umana contribuiranno a mantenere vivi il sorriso e la generosità con cui Michele Emiliano affronta ogni battaglia”, ha scritto.
Un messaggio politico e umanoConclude con un richiamo all’impegno quotidiano: “Al lavoro e alla lotta comune, Michele”. Un’espressione che vuole sottolineare la compattezza della giunta regionale intorno al suo presidente e la determinazione a non arretrare, anche di fronte alle minacce.
Le parole di Raffaele Piemontese si inseriscono in un momento particolarmente delicato per il dibattito politico italiano, in cui le prese di posizione sul conflitto israelo-palestinese stanno assumendo un peso sempre più rilevante nelle scelte delle amministrazioni locali. La vicenda pugliese, con le sue implicazioni istituzionali e umane, conferma quanto il conflitto internazionale stia producendo effetti anche sul piano del confronto politico interno.
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